Si invecchia meglio con gli ormoni sani

Molte caratteristiche dell’invecchiamento sono dovute alla minore produzione di alcuni ormoni. In alcuni casi, una terapia sostitutiva può migliorare la qualità della vita e contribuire a prevenire osteoporosi e danni cardiovascolari.

Buona parte dei cambiamenti associati alla terza età sono dovuti alle modifiche nella produzione di ormoni o al loro diverso utilizzo da parte dell’organismo. Tutti conoscono la menopausa dovuta alla riduzione dei livelli di estrogeni nella donna, ma esiste anche la riduzione di testosterone, degli ormoni della crescita (l’asse GH-IGF-1) e la minore produzione di ormoni della tiroide e di cortisolo.
Le conseguenze di questa ‘pigrizia’ da parte del sistema endocrino sono note: calo del desiderio sessuale, ‘femminilizzazione’ dei maschi e viceversa ‘virilizzazione’ delle femmine; diminuzione della massa magra e ossea (la cosiddetta osteoporosi), insulinoresistenza, riduzione delle funzioni immunitarie, anemia, stanchezza. Il calo degli ormoni contribuisce anche all'aumentato rischio cardiovascolare.

Riduzione dell'asse GH-IGF-1

L’ormone della crescita (GH) presiede allo sviluppo osseo, muscolare e dei tessuti nell’infanzia e nell’adolescenza. Tuttavia il GH svolge anche altre funzioni, sia durante che dopo la pubertà. L’ormone della crescita contribuisce al mantenimento della massa muscolare e ossea, riduce il grasso e ha effetto sui livelli di glucosio e di colesterolo nel sangue. Non a caso l’organismo sano continua a produrlo durante tutta la vita.
Persone trattate con GH nell’infanzia. La carenza di GH si presenta tipicamente – ed è curata – in età pediatrica. Nella maggior parte dei casi queste persone, anche una volta raggiunta l'età adulta e la terza età, devono periodicamente misurare i livelli di ormone della crescita, sia direttamente che indirettamente, con il test dell'insulina, dell'arginina e con il test con GHRH (l'ormone che controlla il rilascio dell'ormone della crescita).
È possibile che lo Specialista ritenga opportuno continuare, per periodi di tempo più o meno lunghi, la terapia sostitutiva con GH, per migliorare la composizione corporea, migliorare l'efficienza fisica e rafforzare ossa e muscoli. La dose del farmaco deve essere personalizzata, anche per prevenire effetti collaterali. Molta prudenza e periodici controlli sono necessari.

Carenza di GH che insorge nella terza età

Nella terza età i livelli di GH e di IGF-1 si riducono fisiologicamente. È possibile però che – per ragioni sconosciute – l'ormone sia prodotto in quantità assolutamente insufficienti. Meno di rado il deficit è dovuto a una malattia, a un intervento chirurgico. Gli effetti sono diminuzione della massa e della densità ossea, oltre ad alterazioni dei grassi e degli zuccheri nel sangue.
Una terapia sostitutiva con GH in alcuni casi selezionati potrebbe essere presa in considerazione per migliorare la funzionalità cardiaca, ridurre il colesterolo ‘cattivo’ e il grasso corporeo, aumentare la massa ossea e i livelli di energia.

Riduzione degli ormoni surrenalici

L’invecchiamento modifica i meccanismi neuroendocrini che coordinano la secrezione di cortisolo e di adrenalina.
I livelli ematici di DHEA-S scendono rapidamente e marcatamente dopo i 25 anni e a 80 anni i livelli si riducono del 10-20%, soprattutto nelle femmine.
Non si rileva solo una riduzione ma anche una diversa secrezione che scende meno di quanto dovrebbe durante la notte (rendendo più breve il sonno) o aumenta troppo in risposta allo stress (soprattutto nelle femmine).
Oltre alle classiche conseguenze dell’insufficienza surrenalica [per saperne di più guarda la pagina dedicata alla Malattia di Addison] come il rischio di fratture e obesità centrale, una troppo marcata riduzione può aggravare alterazioni cognitive e della memoria.
Il trattamento con estrogeni (la cosiddetta terapia sostitutiva della menopausa) per via orale aumenta la produzione di cortisolo.