Un legame stretto fra ovaio e tiroide
L’equilibrio degli ormoni tiroidei è fondamentale in tutte le tappe del ciclo riproduttivo della donna: dal ciclo mestruale alla fertilità, passando per gravidanza e menopausa.
Nella donna di qualunque età (soprattutto nella seconda metà della vita) la probabilità di sviluppare una tiroidite è 5-10 volte superiore rispetto al coetaneo uomo. Anche le ricadute di uno scarso equilibrio tiroideo sono più marcate. Tiroide e ovaio, infatti, si influenzano reciprocamente.
Ipotiroidismo nella donna giovane o adulta
Superata l’età pediatrica si rileva spesso l’ipotiroidismo quale causa di infertilità. Insieme alla sindrome dell’ovaio policistico, l’ipotiroidismo ne è la causa più frequente. Un semplice esame del sangue (livello del TSH) permette di risparmiarsi angosce o esami ben più invasivi.
Lo scarso funzionamento della tiroide è una delle cause (non la più probabile però) di aumento di peso. L’ipotiroidismo, infatti, aumenta la produzione di grassi e riduce la termogenesi spontanea, cioè il processo che garantendo il mantenimento della temperatura corporea rappresenta la principale causa di consumo di calorie del corpo.
Sempre allo scarso funzionamento della tiroide si possono a volte ascrivere condizioni frequenti nella donna adulta: stanchezza muscolare, senso di spossatezza, perdita di desiderio e di creatività, e anche depressione.
Ipotiroidismo e menopausa
La menopausa aggrava l'ipotiroidismo anche di origine autoimmune sia in maniera diretta sia aggiungendo i propri effetti negativi sull’organismo (aumento di peso, aumento dei grassi nel sangue, stanchezza) a quelli dell’ipotiroidismo.
È provato che le terapie ormonali sostitutive (quelle che mantengono costante il livello di estrogeni e progestinici) aiutano a mantenere l’equilibrio degli ormoni tiroidei. La scelta sulla terapia sostitutiva ‘della menopausa’ è delicata ed è competenza del dialogo fra la paziente e il ginecologo. Tuttavia, la presenza di una forma anche leggera di ipotiroidismo dovrebbe essere presa in considerazione nella scelta.
Ipotiroidismo e terza età
Tre delle principali problematiche della donna nella terza età: aumento di peso, arteriosclerosi e osteoporosi possono essere aggravate dall'ipotiroidismo. È quindi molto importante che la donna anziana raggiunga e mantenga un buon equilibrio degli ormoni tiroidei. È consigliabile alle donne anziane, anche se non hanno mai ricevuto una diagnosi di tiroidite, di controllare almeno ogni due anni il dosaggio di TSH nel sangue.
Una terapia semplice e risolutiva
La terapia dell’ipotiroidismo è semplice: con una pillola al giorno si assume quell’ormone che la tiroide non produce. La terapia non ha alcun effetto collaterale, va seguita però con costanza.
Nella terza età il consumo di farmaci aumenta. È possibile che alcune delle terapie di lunga durata prescritte rallentino la funzione tiroidea: i corticosteroidi (il cui principio attivo finisce in 'one') gli agonisti della dopamina (usati per la cura del morbo di Parkinson) e gli analoghi della somatostatina. Lo stesso vale per la metformina e i farmaci antiepilettici.
Occorre quindi ricordare che cure di lungo termine possono interferire con la terapia dell’ipotiroidismo.